16 marzo 2011

Cerco

E al mattino al mio risveglio
cerco in cielo gli aironi
e il profumo bianco del giglio.

Cerco in tutte le canzoni
e in un passero sul ramo
uno spunto per la Rivoluzione.

Cerco il filo di un ricamo,
un accordo in la minore
per gridare forte t'amo.

Se ho degli attimi di rancore,
cerco te e la tua bocca,
nei tuoi occhi trovo amore.

Cerco la mia malattia
in un bar e nelle carte,
la mia dannata periferia.

Cerco gli occhi di chi parte,
di chi si ferma e chi va in fretta,
la sincerità nell'arte.

Cerco il punk in una lametta,
la felicità ed il dolore,
nel fumo di una sigaretta.

Se ho degli attimi di rancore,
cerco te e la tua bocca,
nei tuoi occhi trovo amore.

11 marzo 2011

Ad esempio a me piace il Sud

Ad esempio a me piace la strada
col verde bruciato, magari sul tardi,
macchie più scure senza rugiada,
coi fichi d'India e le spine dei cardi.

Ad esempio a me piace vedere
la donna nel nero nel lutto di sempre,
sulla sua soglia, tutte le sere,
che aspetta il marito che torna dai campi.

Ma come fare non so...
sì devo dirlo ma a chi?
semmai qualcuno capirà,
sarà senz'altro un altro come me...

Ad esempio a me piace rubare
le pere mature sui rami se ho fame,
ma quando bevo sono pronto a pagare
l'acqua, che in quella terra è più del pane.

Camminare con quel contadino,
che forse fa la stessa mia strada:
parlare dell'uva, parlare del vino,
che ancora è un lusso per lui che lo fa.

Ma come fare non so...
sì devo dirlo ma a chi?
semmai qualcuno capirà,
sarà senz'altro un altro come me...

Ad esempio a me piace per gioco
tirar dei calci ad una zolla di terra,
passarla a dei bimbi che intorno al fuoco
cantano, giocano e fanno la guerra.

Poi mi piace scoprire lontano
il mare se il cielo è all'imbrunire,
seguire la luce di alcune lampare
e raggiunta la spiaggia mi piace dormire.

Ma come fare non so...
sì devo dirlo ma a chi?
semmai qualcuno capirà,
sarà senz'altro un altro come me...

Ma come fare non so...
sì devo dirlo ma a chi?
semmai qualcuno capirà,
sarà senz'altro un altro come me...

10 marzo 2011

Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
perché non ha mai trovato il coraggio d'operarsi al fegato,
e non ha mai pagato per fare l'amore,
e non ha mai vinto un premio aziendale,
e non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto-Ancona,
e non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo.

Mio fratello è figlio unico
perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone,
perché è convinto che nell'amaro benedettino,
non sta il segreto della felicità,
perché è convinto che anche chi non legge Freud,
può vivere cent'anni,
perchè è convinto che esistono ancora
gli sfruttati, malpagati e frustrati.

Mio fratello è figlio unico,
sfruttato, represso, calpestato, odiato...
e ti amo Marioù.

Mio fratello è figlio unico,
deriso, frustrato, picchiato, derubato...
e ti amo Marioù.

Mio fratello è figlio unico,
dimagrito, declassato, sottomesso, disgregato...
e ti amo Marioù.

Mio fratello è figlio unico,
frustato, frustrato, derubato, sottomesso...
e ti amo Marioù.

Mio fratello è figlio unico,
deriso, declassato, frustrato, dimagrito...
e ti amo Marioù.

Mio fratello è figlio unico,
malpagato, derubato, deriso, disgregato...
e ti amo Marioù.

Sfiorivano le viole

L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza,
nuovi amori da piazzare sotto il sole.
Il sole che bruciava, lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella...

Fiorivi, sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano,
mentre io aspettavo.

I passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi,
come un sogno di follie venduto all'asta.
La notte, quella notte, cominciava un po' perversa
e mi offriva tre occasioni per amarti e tu...

Fiorivi, sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano,
mentre io aspettavo.

Il sole che bruciava, bruciava, bruciava, bruciava...
e tu crescevi, crescevi, crescevi...
più bella, più bella...

Fiorivi, sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano,
mentre io, aspettavo te...
mentre io... aspettavo te...

Si lavora, si produce, si amministra lo Stato, il comune,
si promette e si mantiene a volte...
mentre io, aspettavo te...

Il marchese La Fayette ritorna dall'America,
importando la rivoluzione e un cappello nuovo...
mentre io, aspettavo te...

Ancora penso alle mie donne, quelle passate,
e le presenti le ricordo appena...
mentre io, aspettavo te...

Otto von Bismarck-Schönhausen dà inizio all'unità germanica
e si annette mezza Europa...
mentre io, aspettavo te...

Michele Novaro incontra Mameli
e insieme scrivono un pezzo tutt'ora in voga...
mentre io, aspettavo te...

I miei sogni d'anarchia

E lei viveva nei suoi sogni e la sua voglia di imparare...
più in fretta il metodo inglese, cucinare e fare l'amore.
Lei impazziva fra le ricerche di cosmesi, rimmel e maquillage,
le letture, Pavesi, Ginsberg, De Gregori e fiumi
di La, legato alle tradizioni...

Ma io l'amavo e lei amava me,
nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me.

E lei scopriva ogni giorno il valore del denaro e le conseguenze,
toccava il cielo con un dito e sanava le ferite con la rivoluzione.
Ancora i poeti e un nuovo sound delle balere e forse amanti
e il '68 raccontato e le conquiste,
le canzoni che dicevano: "oh oh"

Io l'amavo e lei amava me,
nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me.

Le bugie, le poesie, i racconti e la paura,
l'inflazione, le battaglie, l'egoismo della razza,
la stagione dei colori, un bicchiere e le memorie,
vecchi libri e dischi rock, un sudario e mille storie,
le panchine dei viali e le strane fantasie,
le bugie, le poesie e le strane cose che
stritolavano il passato, il feudalesimo e l'anarchia.
I sogni... l'anarchia... i miei sogni d'anarchia...

...e io l'amavo e lei amava me...na na na...

9 marzo 2011

Aida

Lei sfogliava
i suoi ricordi,
le sue istantanee,
i suoi tabù,
le sue Madonne,
i suoi rosari,
e mille mari,
e alalà!

I suoi vestiti
di lino e seta,
le calze a rete,
Marlene e Charlot...
...e dopo giugno
il gran conflitto,
e poi l'Egitto
e un'altra età!

Marce, svastiche
e federali:
sotto i fanali
l'oscurità.

E poi il ritorno
in un Paese diviso,
più nero nel viso,
più rosso d'amor!

Aida,
come sei bella...

Aida...
le tue battaglie,
i compromessi,
la povertà,
i salari bassi,
la fame bussa,
il terrore russo,
Cristo e Stalin.

Aida...
la Costituente,
la democrazia,
e chi ce l'ha?!
...e poi trent'anni
di safari,
fra antilopi e giaguari,
sciacalli e lapin.

Aida,
come sei bella!