2 settembre 2009

Ti ti ti ti

A te che sogni una stella ed un veliero,
che ti portino su isole dal cielo più vero,
a te che non sopporti la pazienza
o abbandonarti alla più sfrenata continenza.
A te che hai progettato un antifurto sicuro,
a te che lotti sempre contro il muro
e quando la tua mente prende il volo,
ti accorgi che sei rimasto solo!

A te che ascolti il mio disco forse sorridendo,
giuro che la stessa rabbia sto vivendo!
Siamo sulla stessa barca io e te...
...ti ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti...
...ti ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti.

A te che odi i politici imbrillantinati,
che minimizzano i loro reati,
disposti a mandare tutto a puttana
pur di salvarsi la dignità mondana!
A te che non ami i servi di partito,
che ti chiedono il voto, un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri,
ma quando arrivano sono tutti pompieri.

A te che ascolti il mio disco forse sorridendo,
giuro che la stessa rabbia sto vivendo!
Siamo sulla stessa barca io e te...
...ti ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti...
...ti ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti ti,
ti ti ti ti ti ti.

6 commenti:

G T ha detto...

La canzone più breve, sottile e leggera (ma solo in apparenza) di Rino. Forse la più significativa che racchiude il senso ultimo del suo messaggio. Ti ti ti ti. Appunto.
Si rivolge chiaramente a chi lo sta ascoltando e, soprattutto, a chi la pensa come lui. Due strofe e due ritornelli. Simmetria perfetta.

"A te che sogni una stella ed un veliero,
che ti portino su isole dal cielo più vero,"

A te che sogni di viaggiare su un veliero in mare aperto, guidato dalla stella polare (che indicando sempre il nord, permette di orientarsi) e speri di arrivare su isole remote sovrastate da un cielo "più blu", "più vero"... non come quello dell'Italia. Immagine stupenda, metafora incredibilmente perfetta di una persona che spera di ricominciare tutto da zero e usare una barca a vela per cambiare vita e raggiungere un mondo diverso, più giusto, fatto di gente "più vera", che vive senza le ridicole falsità che caratterizzano il Paese odierno.
L'immagine dell'isola, staccata completamente da tutto il resto, indipendente, rafforza l'immagine già forte: il cielo buio con una stella che risplende, il mare aperto e una barca a vela.
Si accosta sicuramente alla prima strofa di un altro capolavoro di Rino, quando dice "Io scriverò, se vuoi perchè cerco un mondo diverso, con stelle al neon e un poco di universo", e ne completa il messaggio ("Ti ti ti ti", contenuta nell'ultimo album di Rino del 1980, è stata scritta qualche mese dopo "Io scriverò").

"a te che non sopporti la pazienza
o abbandonarti alla più sfrenata continenza."

A te che non sopporti più sentirti dire" che devi avere pazienza, che le cose cambieranno, che bisogna sopportare e resistere". A te, che non puoi più aspettare. Che non vuoi più aspettare: semplicemente perchè l'attendismo non ha senso. Non ha senso non trovare soluzioni ai problemi e lasciare che "tutto scorra" e che le cose si aggiustino da sole.
A te che non vuoi più accontentarti della moderazione, di avere soltanto il minimo indispensabile per vivere, che non vuoi più abbandonarti a sopravvivere, ad un'infinita ed eterna sopravvivenza. Insomma, a te che, in poche parole, vuoi lottare seriamente per CAMBIARE le cose. Per MIGLIORARE qualcosa. E che odi profondamente chi è passivo e lassista e, soprattutto, chi predica il lassismo, la tolleranza, la moderazione e la continenza.

Anonimo ha detto...

continuo a seguire lo stile, che mi piace un sacco.

"A te che hai progettato un antifurto sicuro,
a te che lotti sempre contro il muro"

A te che pensi di risolvere i problemi definitivamente, senza cercare inutili soluzioni provvisorie: anche in questo caso la metafora dell'antifurto "sicuro" è bella proprio perchè non esiste per definizione, dato che prima o poi si troverà sempre qualcuno che riesce a bypassare un antifurto; esiste però qualcuno che ha l'ambizione di progettare un antifurto finalmente sicuro che nessuno può eludere. Difficile, ma non impossibile.
Poi ricompaiono due parole sicuramente non casuali: il muro e la lotta. Siamo nel 1980 in pieno rafforzamento della lotta e del comunismo in Italia (nel 1984 dopo la misteriosa morte di Berlinuger il PCI arrivò addirittura a superare per la prima volta la DC) e, allo stesso tempo, in piena contro il muro e il comunismo dall'altra parte. Rino però, a mio avviso, si rivolge a chi, come lui, lotta sempre contro il muro, il muro di gomma che protegge tutte quelle persone che manovrano realmente i fili della politica italiana (basti pensare, ad esempio, che pochi mesi dopo si scopre casualmente la lista della P2 e dopo qualche giorno Rino viene fatto morire). Lottare contro il muro è tutt'altro che facile, soprattuttto se si è in pochi o... si è da soli!

"e quando la tua mente prende il volo,
ti accorgi che sei rimasto solo!"

E qui il suo pensiero è ancora più chiaro: quando cerchi di trovare una spiegazione ragionata ed anticonformista per quello che accade in Italia, allora sembri un pazzo, sembra che la tua mente stia prendendo il volo e, sotto certi aspetti, lo prende. Basti pensare alle diverse teorie complottistiche che si trovano su internet: solo qualcuna di queste però, secondo me, ha un reale fondamento e Rino è stato uno dei primi a fare trapelare degli indizi dalle sue canzoni. Ma... si è poi accorto di essere rimasto solo! L'unico vero precursore della verità in Italia... che poi magicamente è scomparso.

G T ha detto...

"A te che ascolti il mio disco forse sorridendo,
giuro che la stessa rabbia sto vivendo!
Siamo sulla stessa barca io e te..."

Tu che ascolti questa canzone sorridendo perchè ti sembra così assurdo e vero allo stesso tempo. E ti viene solo da sorridere e prenderla con ironia piuttosto che piangere. Ma dentro hai la mia stessa grande rabbia e non te ne capaciti!!!
Alla fine, siamo tutti sulla stessa barca. E chi non se ne rende conto o se ne sbatte, è solo un ipocrita. Mi verrebbe da citare A.Einstein: "Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare".
E quindi con i 42 "ti, ti, ti"... leggeri, leggeri... ma estremamente pungenti, Rino esprime forse il concetto più grande del suo modo di vedere la vita in questa canzone: l'attendismo, l'ipocrisia, la rassegnazione sono i principali alleati del male.

Anonimo ha detto...

"A te che odi i politici imbrillantinati,
che minimizzano i loro reati,
disposti a mandare tutto a puttana
pur di salvarsi la dignità mondana!"

Sembra scritta questa mattina, l'unica cosa che non fila è la brillantina, che si usa meno (anche se ancora oggi qualche gerontocrate attuale ne usa).
A te che odi i politici tutta apparenza e zero sostanza, che cercano di minimizzare (o depenalizzare) i reati che hanno commesso e quelli che continuano indisturbati a commettere (e/o a evitare processi e condanne con manovre non costituzionali).
E che, pur di salvarsi il culo sono disposti letteralmente a mandare tutto (Paese, credibilità del Paese, popolo, etc. etc. etc.) a puttane (e qui stendiamo un velo pietoso: Rino ha predetto gli eventi esattamente 30 anni prima).
Oltre che per salvarsi le chiappe dalla galera, agiscono così per salvarsi la cosiddetta "dignità mondana", ovvero non dignità morale, etica, ma quella tipica della società mondana (aspetti materiali, frivoli che appartengono alla vita e al costume della società elegante). Strumentalizzando anche, aggiungerei, nella maggior parte dei casi, la morale cattolico-religiosa.

Anonimo ha detto...

"A te che non ami i servi di partito,
che ti chiedono il voto, un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri,
ma quando arrivano sono tutti pompieri."

A te che non ami i servi di partito, coloro che non hanno idee reali ma vogliono solo le poltrone e per questo ti chiedono continuamente di votare per loro, prendendoti in giro. O che magari ti chiedono il voto "pulito"... della serie: "fai la fotografia col cellulare o "segna" il voto che mi dai, così ti faccio anch'io un favore o ti pago".
Tutti partono con discorsi incendiari, pieni di forza, coinvolgenti e alla fine si dimostrano per quello che sono: pompieri. Gente in grado soltanto di spegnere in un batter d'occhio i finti incendi che i suoi stessi discorsi avevano provocato. Fantastica figura retorica.
Ti ti ti ti ti ti...

G T ha detto...

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