28 aprile 2009

E io ci sto

Mi alzo al mattino con una nuova illusione,
prendo il 109 per la Rivoluzione,
e sono soddisfatto, un poco saggio, un poco matto.
Penso che fra vent'anni finiranno i miei affanni...
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un pò
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bella però
la mia età e io ci sto.
Si dice che in America tutto è ricco tutto è nuovo,
puoi salire in teleferica
sui grattacieli e farti un uovo,
io invece cerco il rock'n'roll al bar e nel metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa...
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un pò
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bello però
il mio Paese e io ci sto.
Mi dicono alla radio statti calmo e statti buono
non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo,
ma io con la mia guerra voglio andare ancora avanti,
e costi quel che costi la vincerò non ci son santi!
Perchè se invece però, mi guardo intorno ancora un po'
e mi accorgo che son solo,
ma in fondo è bella però la mia guerra e io ci sto.
Cerco una donna che sia la meglio,
che mi sorrida al mio risveglio
e che sia bella come il sole d'agosto
intelligente si sa...
Ma in fondo è bella però la mia donna e io ci sto.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

La linea 109 non esiste a Roma, è una linea di bus fittizia che appunto spiega quando sia irrealistico ed impossibile prendere un bus (e quindi trovare gente che fa il tuo stesso percorso) per la Rivoluzione, in Italia. E', appunto un illusione che svanisce al mattino.
In "forse non essenzialmente tu" Rino dice di conoscere a memoria le coincidenze del 60 notturno (che lo portava dal centro a casa sulla Nomentana), in quel caso il bus esisteva (l'altro capolinea del 60 è la stazione Partigiani FS, mah).

Anonimo ha detto...

Poi ricomincia a crederci "e sono soddisfatto, un poco saggio", ma poi capisce che non è realistico di nuovo "un poco matto".
Poi però si da un'altra speranza, ma solo e soltanto in un lontano futuro "penso che fra vent'anni finiranno i miei affanni".
E poi di nuovo... "Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po', e mi accorgo che son solo": non si può fare la Rivoluzione se si è soli e se sul bus non c'è nessuno assieme a te.
Però alla fine "in fondo è bella però, la mia età (aveva meno di 30 anni quando aveva scritto la canzone) e io ci sto"
me ne dovrei fottere, la mia età è bella lo stesso, donne e risate e non ci pensare. Ma non posso, mi fa incazzare troppo tutto questo. E soprattutto mi fa incazzare capire e rendermi conto di tutto questo (è inutile spiegare cosa intenda per tutto questo). Come mai adesso nessuno sembra rendersene conto???

G T ha detto...

"Si dice che in America tutto è ricco tutto è nuovo, puoi salire in teleferica sui grattacieli e farti un uovo"
Questa frase testimonia l'irriverenza nei confronti del modello capitalista per eccellenza che porta al volere a tutti costi l'inutile e il superfluo. Rino, come al solito, con sottile ironia critica aspramente chi è disposto a sfruttare al massimo (saccheggiare) tutto e tutti (gli USA degli ultimi 50 anni), pur di raggiungere a tutti i costi il superfluo (salire in teleferica sui grattacieli.. per fare poi cosa?).
Nella frase successiva, ci spiega di nuovo cosa intende per rivoluzione e cosa sta cercando dalla sua vita: il semplice, un divertimento sano fatto di musica libera (rock'n'roll al bar e nel metrò), che testimoni un mondo libero, rappresentato da una bandiera sempre limpida e tersa e, soprattutto, non macchiata dal sangue della gente sfruttata dei Paesi più poveri (senza le guerre e i saccheggi che gli USA continuano a fare pur di voler perpetuare il loro assurdo stile di vita fatto di cose superflue, che lentamente si trasferisce al resto del mondo...)

G T ha detto...

"Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un pò
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bello però
il mio Paese e io ci sto."

Anche in questo caso, stesso schema, ripetendo la frase a mò di ritornello, che poi ritornello non è. Difatti Rino è solito ripetere almeno due volte, nelle sue canzoni, il concetto più importante: in questo caso, appunto, il fatto di essere rimasto solo a combattere contro il sistema. A nessuno sembra importare, tutti dicono "ma in fondo l'Italia è bella lo stesso, possiamo accontentarci e vivacchiare nel nostro bel Paese" anche se, a volte, ciò significa rassegnarsi. E' proprio questo il concetto: perchè rassegnarsi e non combattere e cercare la verità?
A questo punto una frase su tutte, che si riaggancia al "penso che fra vent'anni firanno i miei affanni" della prima strofa:

"Mi dicono alla radio statti calmo e statti buono, non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo, ma io con la mia guerra voglio andare ancora avanti, e costi quel che costi la vincerò non ci son santi!"

Qualcuno gli dice che quando spiega le sue canzoni e rilascia interviste alla radio, deve stare tranquillo e comportarsi da uomo (d'onore?), parlando soltanto di "temi leggeri" e tralasciando tutto ciò che scotta...
Ma lui, per tutta risposta, non accetta di essere omertoso e vuole continuare a tutti i costi la "sua" guerra personale contro il sistema. E prima o poi, magari anche da morto, o tra vent'anni, la vincerà dato che la verità. prima o poi viene a galla.
In realtà si era sbagliato di 10 anni, perchè solo adesso nel 2009 a quasi trent'anni dalla sua morte si inizia a comprendere pienamente il siginificato delle canzoni di Rino, primo in assoluto a capire "il sistema".

Anonimo ha detto...

"Perchè se invece però, mi guardo intorno ancora un po'
e mi accorgo che son solo,
ma in fondo è bella però la mia guerra e io ci sto".

Nel 1981 è morto solo o quasi combattendo la "sua" guerra personale contro i poteri nascosti dell'Italia. Oggi non lo è più! E ciò, soprattutto grazie ad Internet.
Ci dice, tuttavia, che anche se è (stato) solo, il suo non è (stato) tempo perso, data l'importanza e il significato della "sua" guerra.

Anonimo ha detto...

"Cerco una donna che sia la meglio,
che mi sorrida al mio risveglio
e che sia bella come il sole d'agosto
intelligente si sa...
Ma in fondo è bella però la mia donna e io ci sto".

E questo è il vero Rino, che conclude, come sempre, con ottimismo: e l'ottimismo fa rima con donna. Ciò che cerca è appunto una donna dolce e ottimista (che mi sorrida al mio risveglio), bellissima e... "intelligente si sa..." (forse i puntini sospensivi stanno a significare che è un pò più difficile trovarne una che abbia tutte e tre le caratteristiche... senza maschilismo, ma anch'io confermerei che è abbastanza difficile trovarne una così.
A tale riguardo, vorrei citare la meravigliosa e sintetica descrizione che egli fa della "sua" donna perfetta, nella canzone "La donna mia - Scusa Mary" dello stesso album: "Femminile, profumata, elegante, dolce, bella e generosa. Estroversa, un pò truccata, ottimista, intelligente e misteriosa. La donna mia".
E anche in questo caso conclude con ottimismo:
"Ma in fondo è bella però la mia donna e io ci sto". E, forse, si accontenta anche della sua donna attuale che, pur se non rappresenta completamente il suo ideale da tutti i punti di vista (in fondo è bella però), lo rende felice e lui ci sta bene assieme.
Grande Rino.

Anonimo ha detto...

ehm...piccolo appunto...io non so se tu sia di Roma..comunque il 109, che tu dici sia un autobus irreale,ora non c'è più ma è esistito davvero e, al tempo portava a San Basilio il quartiere che negli anni '70-80 a Roma ha rappresentato la "rivoluzione"...era l'unico luogo in cui la polizia aveva paura di entrare....

G T ha detto...

...riguardo il 109 se è così hai sicuramente ragione tu (e tutto fila lo stesso, anzi ancor di più, se era diretto a San Basilio). No, non sono romano avevo soltanto frettolosamente notato sul sito dell'ATAC che non esisteva nessun bus 109 (almeno oggi).

Lo scopo di questo blog è proprio questo: parafrasare insieme dei capolavori assoluti. Quindi grazie a te e a tutti coloro che danno una mano con informazioni utili, suggerimenti e quant'altro.

Anonimo ha detto...

ecco un gruppo di abitanti di San Basilio che parla, tra le altre cose, del 109
http://www.youtube.com/watch?v=XmxzmqLGcdI

Anonimo ha detto...

Sul 109.
Credo che il senso della canzone sia esattamente il contrario (come senso di marcia dell'autobus). Il 109 andava da San Basilio a Piazza del Verano che è a un passo dalla città università. Prendere il "109 per la rivoluzione" voleva dire andare all'università, nelle facoltà occupate o in fermento di quegli anni li.

Anonimo ha detto...

prendo il 109 per la rivoluzione" in riferimento alla lotta per il diritto alla casa che c'è stata nel 1974 a San Basilio,che era ed è la cosa più vicina alla rivoluzione che si è mai vista in questo paese.

Unknown ha detto...

La linea 109 esisteva faceva s Basilio verano